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Chiariamo subito: il protagonista di The Millionaire è stupido. Lui e la sua storia infatti ricordano per molti versi quella di Forrest Gump: una vita travagliata, la ricerca dell’amore, la fortuna sfacciata, e l’essere un po’ ebeti.

Caro Jamal, ti sei reso conto nel film tu non hai fatto nulla? Tuo fratello ti ha salvato dagli sfruttatori, tuo fratello ha ucciso il cretino, tuo fratello s’è fatto la donna della tua vita, e sempre tuo fratello l’ha liberata, immolandosi e riscattandosi. E la donna di cui ti sei innamorato? Non è che s’interessi molto a te… almeno fino a quando non vai in TV. Ah, beh, allora…

C’è da dire poi che la storia sarà anche verosimile, ma obiettivamente non può capitare tutto a lui, una sfiga dietro l’altra così è essere diabolici.

Danny Boyle regala uno splendido e vitale ritmo iniziale (vedi la fuga dei bambini dalla pista dell’aereoporto), condito da ottimi e precisi flasback. Poi si normalizza, non ho esclamato né mammmachebellooddioèorrendo, nel resto della pellicola c’è del mestiere, nulla di più.

E se il film sta facendo incetta di premi, lo si capisce, è una bella storia, c’è di tutto, l’amore, la vita, la morte, la redenzione, la salvezza, ecc.. ecc… Appunto, come Forrest Gump, che anche lui stravinceva tutto. A quelli dell’Academy, secondo me, ci piacciono ‘ste storie.

Fortunaccia, poi, quasi tutte le domande nell’ordine cronologico della tua esistenza: menomale, se no, né noi nè il poliziotto non avremmo capito nulla!

Il finale poi è molto più romantico (o melenso) rispetto al resto del film. Secondo alcuni non è poi neanche così tanto melenso, a Bollywood tutto è al 200% più mieloso, ma a me pare in linea con il personaggio protagonista, buono e semplice, e mi sembra conseguente che il suo amore sia quello assoluto. Pienamente d’accordo, quindi.

Ma parliamo del balletto finale, in puro stile Bollywood?
a- solo per far urlare gli spettatori che pensavano di averla scampata
b- necessario al proseguo della trama (loro due abbracciati, che se ne vanno insieme per la loro strada)
c- un riconoscimento dovuto al cinema indiano (perché, se no, non ne era degno?)
d- una bella presa in giro, di quelle che solo gli americani sanno fare (senza volerlo, si sa, sono un po’ ipocriti e stupidi, alle volte…)

La risposta, nella prossima edizione.

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